mare. nel senso proprio di acqua.
la paperella schiavizza a turno genitori, zii, conoscenti ed innocui passanti per giocare con lei in acqua.
p: "zio Nanna [nome di fantasia che corrisponde alle capacità sovrannaturali del soggetto], mi fai fare pesce-pesciolino?"
lo zio guarda i genitori in cerca di suggerimenti.
nessuna vaga idea su cosa sia questo gioco.
z: "come si fa, paperella?"
p: "si fa che stiamo nell’acqua bassa. poi tu mi prendi per le mani e giri giri giri forte forte. e poi mi riappoggi giù"
z: "ah, ho capito, ti faccio volare in tondo e poi ti rimetto giù nell’acqua"
p: "si, dai. giochi con me?"
z (rinomatamente dal cuore ipertenero): "certo! ecco vola-vol, ah no, pesce-pesce-pesciolinooooo, giù!"
p: "eh eh… ancora, dai!"
z: "va bene. pesce-pe…." e così via per altre 3-4 volte. poi…
p: "dai zio, anc…oooh…. " barcolla e finisce seduta a mollo. fortunatamente l’acqua a vizer e veramente bassa, anche più bassa della paperella.
z: "tutto bene?"
p: "sì. no. zio, mi gira la testa!!"
z: "eh, capita a volare tanto in tondo…"
p: "no no, zio, anzi, non mi gira la testa: MI GIRA IL MARE!"
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